Venerdì 21 settembre 1990, dei killer assoldati dalla mafia portano a termine, in un'esecuzione particolarmente feroce, l'ennesimo omicidio. La vittima è Rosario Livatino, magistrato che svolge da anni, ad Agrigento, con onestà, un lavoro implacabile, fatto di casi eccellenti, ma anche di quella quotidianeità che ad altri pare così facile da trascurare. Nando dalla Chiesa ricostruisce, in un racconto fatto di partecipazione e di testimonianza, la biografia personale e professionale di Livatino nell'arco di tutti gli anni Ottanta. Alla vicenda del magistrato si intreccia la ricostruzione dei casi più clamorosi e delle polemiche più dirompenti che hanno contrapposto, nell'arco del decennio, mafia, società civile e istituzioni, troppo spesso nel segno di un attacco diretto all'attività di quei "giudici ragazzini" mandati a rappresentare lo Stato in prima linea.Se la vicenda di Livatino è infatti centrale nel libro, di grande importanza è, per comprenderne davvero i contorni, il concetto di "regime della corruzione" attraverso cui Nando dalla Chiesa descrive, non risparmiando nomi ed episodi precisi, quella discreta connivenza fra politica, intellettuali, mass media e mafia che sola può garantire, attraverso la manipolazione dell'opinione pubblica, il successo dei poteri criminali.
Description:
Venerdì 21 settembre 1990, dei killer assoldati dalla mafia portano a termine, in un'esecuzione particolarmente feroce, l'ennesimo omicidio. La vittima è Rosario Livatino, magistrato che svolge da anni, ad Agrigento, con onestà, un lavoro implacabile, fatto di casi eccellenti, ma anche di quella quotidianeità che ad altri pare così facile da trascurare. Nando dalla Chiesa ricostruisce, in un racconto fatto di partecipazione e di testimonianza, la biografia personale e professionale di Livatino nell'arco di tutti gli anni Ottanta. Alla vicenda del magistrato si intreccia la ricostruzione dei casi più clamorosi e delle polemiche più dirompenti che hanno contrapposto, nell'arco del decennio, mafia, società civile e istituzioni, troppo spesso nel segno di un attacco diretto all'attività di quei "giudici ragazzini" mandati a rappresentare lo Stato in prima linea.Se la vicenda di Livatino è infatti centrale nel libro, di grande importanza è, per comprenderne davvero i contorni, il concetto di "regime della corruzione" attraverso cui Nando dalla Chiesa descrive, non risparmiando nomi ed episodi precisi, quella discreta connivenza fra politica, intellettuali, mass media e mafia che sola può garantire, attraverso la manipolazione dell'opinione pubblica, il successo dei poteri criminali.